Cosa fa l’Angiologo
L’angiologo è un medico specialista che si occupa di diagnosticare e curare (con trattamenti ambulatoriali o chirurgici) le patologie che riguardano i vasi sanguigni. Condizioni che colpiscono quasi un terzo della popolazione in tutto il mondo occidentale e che – per questo – meritano di far conoscere meglio questa figura.
Cos’è l’apparato circolatorio
L’apparato circolatorio è l’insieme dei vasi sanguigni che permettono la circolazione del sangue – sotto la spinta del cuore – nell’organismo, per fornire a tutti gli organi, cellule e tessuti, i nutrienti e l’ossigeno di cui hanno bisogno, eliminando l’anidride carbonica e le sostanze di scarto. È costituito da due componenti principali: il circolo sistemico e il piccolo circolo; ognuna di queste è formata da arterie, capillari e vene.
Gli angiologi trattano i disturbi delle arterie, delle vene e dei vasi linfatici.
Alcuni segnali che possono indicare un problema circolatorio, e quindi la necessità di rivolgersi ad uno specialista sono:
È altresì importante consultare un angiologo in presenza di diabete o problemi a livello vascolare. Tuttavia, una consulenza angiologica può essere necessaria anche in caso di controlli periodici nei pazienti che soffrono di ipertensione arteriosa o che sono a rischio di eventi cardiaci, in caso di comparsa di vene varicose, per trattarle prima che la sintomatologia peggiori e sia necessario un intervento chirurgico.
La figura dell’angiologo, infatti, non deve essere un punto di riferimento solo in caso di una condizione già esistente, ma come prevenzione, per evitare possibili complicanze di un problema circolatorio.
Quali esami vengono eseguiti dall’ Angiologo
Il primo approccio con l’angiologo non dovrebbe rimanere confinato alla sola valutazione strumentale.
Per un preciso e completo inquadramento, con una valutazione complessiva ed esauriente del paziente, sono inizialmente necessari sia la visita specialistica che l’ecocolordoppler, per visualizzare i vasi sanguigni nel loro decorso ed aspetto, e misurare la portata dei vasi.
Anche i periodici controlli devono essere sempre completi di esame clinico e strumentale. Questo può comportare un aumento della tempistica e soprattutto del costo della prestazione, ma la qualità dell’offerta specialistica e soprattutto la sicurezza dei pazienti, non devono – a mio avviso – essere messe in discussione.
Altri metodi di imaging, possono comprendere la risonanza magnetica o la TC (tomografia computerizzata), nonché l’angiografia o la flebografia, in cui i vasi possono essere visualizzati iniettando un mezzo di contrasto, attraverso un’indagine a raggi X.
QUALI PATOLOGIE TRATTA L’ANGIOLOGO
Come dicevamo, l’angiologo tratta tutte le malattie circolatorie, come:
Le ultime due patologie, dopo un iniziale inquadramento, verranno inviate agli specialisti appositamente dedicati.
Cos'è la vulnologia
La vulnologia è una branca della medicina che studia le lesioni cutanee, sia acute che croniche. Il termine deriva dal latino "vulnus", che significa "ferita", e dal greco "logos", che significa "studio".
Di cosa si occupa la vulnologia
La vulnologia si occupa di tutti gli aspetti delle lesioni cutanee croniche (difficili), dalla loro patogenesi alla loro diagnosi, terapia e prevenzione. Gli specialisti in vulnologia, chiamati vulnologi, sono in grado di identificare le cause delle lesioni, classificarle e scegliere il trattamento più appropriato.
Le lesioni cutanee possono essere causate da una varietà di fattori, tra cui:
La vulnologia è una disciplina in costante evoluzione, grazie ai progressi della ricerca medica. In particolare, i vulnologi sono impegnati nello sviluppo di nuovi trattamenti per le lesioni cutanee croniche, che affliggono milioni di persone in tutto il mondo.
Alcuni dei principali trattamenti utilizzati in vulnologia includono:
L’importanza della prevenzione
La prevenzione delle lesioni cutanee è un aspetto importante della vulnologia. È possibile ridurre il rischio di lesioni adottando misure come:
Il vulnologo, è uno specialista che si occupa del benessere della cute sottoposta a stress di differente natura (metabolica, vascolare, tossica, infettiva, fisica).
Pertanto, la competenza del vulnologo è proteiforme ed è quella di svolgere un’attività di prevenzione, diagnosi e terapia delle lesioni cutanee difficili contestualizzando il tutto con gli aspetti clinici internistici e chirurgici con il fondamentale supporto di esami radiodiagnostici e laboratoristici contribuendo a migliorare la performance di remissione delle lesioni al fine di migliorare la qualità della vita delle persone che ne soffrono."