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L.Allegretti
L’iperomocisteinemia consiste in una eccessiva concentrazione di omocisteina nel sangue.
L’omocisteina è un aminoacido prodotto dal metabolismo della metionina, un aminoacido essenziale che viene introdotto nel nostro organismo con la dieta (proteine). Il suo metabolismo viene regolato grazie all’attività di enzimi e vitamine come i folati e le vitamine B6 e B12. Una carenza di queste vitamine può fare sì che l’omocisteina si accumuli danneggiando le pareti dei vasi sanguigni. Quando i livelli plasmatici dell’omocisteina arrivano a concentrazioni troppo elevate, ovvero superano il valore di 12 µmol/L, si parla di iperomocisteinemia. Elevati livelli di questo aminoacido influenzano negativamente le funzioni del sistema nervoso, cardiovascolare ed osseo, in particolar modo attraverso un incremento della produzione di radicali liberi e lo stress ossidavo che a questo consegue. Per questa ragione l’iperomocisteinemia è considerata un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari, cerebrali (è stata associata a un maggior rischio di sviluppare demenza di Alzheimer) e per fratture ossee di natura osteoporotica.
I valori plasmatici dell’omocisteina
I valori plasmatici dell’omocisteina a digiuno sono più elevati nell’uomo che nella donna in pre-menopausa (del 10-20%), per essere poi uguali dopo la menopausa. I valori di omocisteina aumentano con l’età, del 7-12% ogni 10 anni e aumentano di 2-4 volte nell’insufficienza renale cronica (valori >28 μmol/L), più per alterato metabolismo che per ridotte escrezioni, riducendosi dopo la dialisi. I valori dell’omocisteina aumentano nei forti fumatori (+20%), in rapporto al numero di sigarette fumate e negli alcolisti. Alcuni farmaci, principalmente antiepilettici e diuretici, causano innalzamento dei valori di omocisteina totale.