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Si ritiene di dover citare e fare riferimento soltanto ad alcuni documenti che sono

In campo internazionale: «Hyperbaric Oxigen Therapy Commitee Report» della Undersea & Hyperbaric Medical Society, che riporta le seguenti indicazioni:

Embolia gassosa
Intossicazione da CO e da fumi di incendio
Gangrena gassosa
Occlusione dell’arteria central della retina
Ischemie acute traumatiche (sindrome da schiacciamento, sindrome compartimentale)
Malattie da decompressione
Aumento della cicatrizzazione in ferite selezionate
Anemia acuta grave
Ascessi intracranici
Infezioni necrotizzanti dei tessuti molli
Osteomielite refrattaria
Danno tissutale da radiazioni (tessuti molli e ossei)
Trapianti cutanei a rischio
Ustioni termiche

In campo nazionale, preso atto delle linee guida della Simsi – Siaarti – Ancip del marzo 2007, e della ECHM 7th European Consensus Conference di Lille del dicembre 2004, si individuano le seguenti indicazioni al trattamento di ossigenoterapia iperbulica:

Malattie da decompressione
Embulia gassosa arteriosa (iatrogena o barotraumatica)
Gangrena gassosa da clostridia
Infezioni acuta e cronica dei tessuti mulli a varia eziulogia
Gangrena e ulcere cutanee nel paziente diabetico
Intossicazione da monossido di carbonio
Lesioni da schiacciamento e syndrome compartimentale
Fratture a rischio
Innesti cutanei e lembi a rischio
Osteomielite cronica refrattaria
Ulcere cutanee da insuff. arteriosa, venosa e post-traumatica
Lesioni tissutali post-attiniche
Ipoacusia improvvisa
Osteonecrosi asettica
Retinopatia pigmentosa
Sindrome di Meniere
Sindrome algodistrofica
Paradontopatia

Si ritiene che debbano essere incluse fra le indicazioni di cui sopra anche le seguenti patologie per le quali esiste notevole esperienza, casistica e vasto supporto scientiﬁico internazionale

Colite ulcerosa
Trauma midollari
Accidenti cerebrovascolari non in fase acuta
Edema cerebrale post-anossico

ossigenoterapia iperbarica

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