Un recente studio scientifico, pubblicato su Next Research e condotto su 11 pazienti affetti da osteomielite post-traumatica cronica
(sia refrattaria che non refrattaria), ha evidenziato i significativi benefici dell’ossigenoterapia iperbarica (OTI) integrata a chirurgia e terapia antibiotica.
Lo studio, a cui hanno contribuito il Dott. Marco Filipponi, Ortopedico e Responsabile di Ortobedia NIKE, e il Dott. Luciano Allegretti, Angiologo, Vulnologo
e Direttore Sanitario di NIKE, conferma come un approccio multidisciplinare possa migliorare in maniera sostanziale la prognosi in pazienti complessi,
spesso con comorbidità cardiovascolari o diabete.
I risultati principali
Tutti gli 11 pazienti trattati hanno ottenuto risoluzione completa dell’infezione e guarigione delle ferite senza recidive, con un follow-up medio di 15 mesi.
L’OTI si è dimostrata particolarmente efficace nei pazienti con fragilità vascolare o metabolica, grazie alla sua capacità di:
- aumentare l’apporto di ossigeno ai tessuti ischemici;
- potenziare la funzione immunitaria (attività battericida dei neutrofili);
- contrastare i biofilm batterici resistenti;
- stimolare angiogenesi e rigenerazione ossea.
Un valore aggiunto per la pratica clinica
Il contributo del Dott. Filipponi e del Dott. Allegretti sottolinea l’importanza della collaborazione tra diverse specialità: ortopedia, angiologia,
vulnologia e medicina iperbarica, per offrire ai pazienti con infezioni ossee complesse un’alternativa concreta all’amputazione e una migliore qualità di vita.
Lo studio rappresenta un passo importante per la diffusione dell’ossigenoterapia iperbarica come strumento terapeutico avanzato, capace di integrare i protocolli
standard e aprire nuove prospettive nella gestione delle infezioni ossee difficili.